martedì 25 febbraio 2014

La doppia vita di una mamma studentessa

Sì, ho una doppia vita: perché studio, oltre che lavorare e stare con le mie pupe, e perché lo faccio di nascosto.

Inizialmente non l'ho detto a nessuno. Non volevo testimoni di eventuali fallimenti, nel caso non fossi riuscita a preparare nemmeno un esame.

In seguito, perché sono "grande" e non ho voglia di dovermi giustificare, né sentirmi dire dai miei genitori di non esagerare con gli impegni o di dormire troppo poco.

E così mi capita di sgattaiolare per le scale mentre mio padre accompagna in casa la nipotina, perché sto andando in biblioteca e non voglio che mi chieda dove vado.
Oppure mi succede di coprire la copertina dei libri, perché un manualone di mille pagine di diritto costituzionale che gira per casa  da due mesi, difficilmente non attira l'attenzione.
Come se un parallelepipedo coperto da carta da regalo fosse molto meno visibile.

venerdì 14 febbraio 2014

Emozione

Il giorno prima dell'esame sono massacrata dall'emozione.
Ho l'emotività di una scolaretta, purtroppo; non dormo e muoio di agitazione.

A questo appello - il mio terzo appello! Chi l'avrebbe detto di arrivarci davvero - mi rincuoro vedendo gli altri studenti nervosi quanto me.
Certo, loro non si perdono per la facoltà: ogni tanto sono venuti a lezione.
Io invece vago tra il chiostro e la scala IV, e alla fine chiedo indicazioni per l'aula dell'esame a un terzetto che fuma come se fosse l'ultimo desiderio di un condannato a morte. Quasi quasi inizio a fumare anche io.

Quando alla fine arrivo all'aula e vedo il prof, mi calmo.
Mi calmo perché sono un'adulta e non patisco più l'ansia da autorità.
Un prof è una persona come me. Solo, fa un altro lavoro. Non è più quello da cui dipenderà la mia vita o la mia morte.

Anche perché, fuori da questo chiostro, c'è il resto della mia vita. Dopo l'esame devo fare la spesa, e oggi pomeriggio devo andare in ufficio, che sono in ritardo con le scadenze. A casa la grande ha il caghetto, per dire.
Relativizzare fa passare l'ansia.
E questa scopetta è una figata.

sabato 8 febbraio 2014

Quell'istante...

Quell'istante preciso, che arriva senza scampo, in cui sai di non sapere - ovvero hai così tanta confusione che ti sento la testa vuota.
Di solito, lo si incontra uno o due giorni prima dell'esame.

venerdì 7 febbraio 2014

Sabato

È sabato.
Mi alzo alle 7 per studiare prima che si svegli la famiglia.
Il tempo che salga il caffè nella moka e si sveglia la piccola.
Allatto, perché è bene andare avanti fino all'anno e oltre.
Appena finisce si sveglia la grande.
La vado a salutare, come potrei non farlo?
E sono le 8.
C@##/!!!

domenica 19 gennaio 2014

Sudore

“Voi fate sogni ambiziosi: successo, fama, ma queste cose costano. Ed è esattamente qui che si comincia a pagare. Con il sudore.”

Mancano 23 giorni al prossimo esame. E io sono ferma da 4 allo stesso pidocchioso capitolo di 15 pagine spelacchiate. La piccola ha cambiato orari e la sera... ho solo voglia di dormire. Il weekend non è stato per niente produttivo come speravo, ma ancora non è finito. Ora che la casa tace posso andare avanti, almeno un pochino

mercoledì 8 gennaio 2014

È dura ma ce la posso fare

Non abbiamo deciso di andare sulla luna perché è facile, ma perché è difficile

John F. Kennedy